lunedì 11 febbraio 2008

Scritte & cartelli / 17

Milano, via Orti, parte seconda. A giudicare dalla quantità di scritte bollite che compaiono in questa via potrei addirittura inaugurare un sottogenere della rubrica, intitolato "i fulminati di Porta Romana". In particolare, questa iscrizione è secondo me ispirata dalla presenza nelle immediate vicinanze del bar di LifeGate, oscura setta che spilla soldi a una delle varietà di creduloni catalogate più di recente: quelli che credono a pirlate come ecosostenibilità, medicina olistica, reiki, musicoterapia, cromoterapia e via delirando. I link precedenti possono essere spunto per infinite prese per il culo, però, "chissà come mai" nel loro bar il caffè costava un euro già nel lontano 2006 - quando si tratta di fotterti sono sempre un passo più avanti degli altri.

"Asha" mi fa venire in mente la setta di Osho, quel finto guru hindustano che faceva collezione di Rolls Royce e copulava con una ventina di conigliette (i suoi seguaci non l'hanno mai capito ma è questo il vero modo per raggiungere la "pace interiore"). Quando aderisci alla sua malefica organizzazione, Osho ti cambia il nome di battesimo, prendendolo da un non meglio specificato "libro sacro". Un'adepta che ho conosciuto si chiama "Sargam", che non è una fabbrica di carrelli elevatori di Castelfranco Veneto. "Asha" con tutta probabilità all'anagrafe risulta come Rosaria Lo Cascio: prendere il nome di una che ha cantato con Ornette Coleman (ma è andata anche a Sanremo al cospetto di Beppe Grillo - culto totale) fa senza dubbio più figo. Sarà grazie al nuovo appellativo che ha conquistato il cuore dell'ignoto scrivano? Gli avrà aperto i chakra? Impossibile saperlo. Asha, concedi le tue polpose grazie al povero innamorato, o finirà reincarnato in un dattero.

Spin off: sabato scorso mi sono imbattuto casualmente nella cromoterapia. Ero in una piscina dotata di "doccia cromoterapica". E' una comune doccia in cui ci sono delle lampadine intermittenti blu, verdi e rosse (intermittenti ma lente, non tipo strobo da discoteca). La sensazione è quella di trovarsi in un ristorante cinese in cui piove dentro: manca solo la puzza di ravioli al vapore. Ci credo che le droghe sono illegali. Pensate cosa succederebbe se del semplice hashish finisse in mano a qualcuno che si storta guardando tre lampadine.

1 commento:

Anonimo ha detto...

rido ma con inquietudine, ce ne stan davvero troppi in giro che credono a 'sta roba... alla prox! giallo