Scritte & cartelli / 18
Ehi, abbiamo a che fare con un poeta. Riporto la scritta per chi avesse difficoltà a leggere la grafia scomposta: "Noi siamo i capelli del mondo non al di sopra ma dentro". C'è una "c" sotto che mi fa presumere l'incompiutezza del sonetto. E' finito il muro, il vate avrebbe potuto proseguire sul marciapiede. Siamo sempre dalle parti della via di bolliti alla quale ho dedicato le due puntate più recenti (qui e qui). Ultim'ora: questa scritta è stata cancellata. La rubrica sta diventando archeologica. Bene.
Ma analizziamo l'opera poetica. Immagino che il "noi siamo i capelli del mondo" si riferisca a "noi" come esseri umani. A mio parere la metafora non regge. Gli alberi, i grattacieli, le grandi antenne sono i capelli del mondo. Gli uomini brulicano. Di tutte le cose che possono brulicare sul cuoio capelluto mi vengono in mente i pidocchi. Aerei ed elicotteri possono essere l'equivalente delle pulci. Insomma, c'è una testa grande come un pianeta infestata da parassiti. I parassiti vanno sterminati. Esiste una teoria pseudoscientifica (che non riesco a suffragare con dei link in quanto non ne ricordo l'autore) secondo la quale la Terra è un unico organismo vivente e l'uomo è un cancro che la sta distruggendo. Lungi da me proporre soluzioni hitleriane: anche il nostro intestino è pieno di parassiti simbiotici senza i quali avremmo parecchie difficoltà a cagare tutti i giorni (gli amici di Alessia Marcuzzi, la flora batterica che aiuta la tua naturale regolarità). La riduzione del 50% della popolazione mondiale (basterebbe fare un figlio solo!) sarebbe la soluzione di quasi tutti i problemi dell'umanità e di conseguenza anche del pianeta. Nel giro di trent'anni:
· Fine dell'effetto serra
· Fine del traffico
· Fine dell'inquinamento
· Lavoro per tutti
· Casa per tutti
· Dimezzati i rifiuti
· Più prati, boschi e natura
· Materie prime in abbondanza
Naturalmente i principali oppositori di questo punto di vista sono il Vaticano e i cattolici. Se l'uomo è il cancro della terra, il Vaticano è l'agente cancerogeno. Da proibire nei locali pubblici come le sigarette. Mi sa che anche l'ignoto poeta non la pensa come me (anche perchè non riesco a interpretare la seconda parte del criptico messaggio) ma i poeti non hanno mai contato un cazzo. E bestie del genere le sbatterei in galera. Dopo averle sterilizzate, s'intende. Viva i goldoni, viva la pillola, viva l'aborto.
2 commenti:
Ciao e buona giornata. Maria
buona giornata anche a te!
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