Adesso vi faccio vedere come suona una rock band
Una tazza del cesso inquadrata dal basso è un'immagine forte. Molti di voi (in particolare i piagnoni che stasera andranno a vedere i Muse all'Arena di Verona o i Bright Eyes a Torino) non potranno sopportarne la vista. Lo scrigno che accoglie le peggiori lordure, l'emblematica sfinge porcellanata, l'oasi dove il corpo umano può sgravarsi da tutte le sostanze indesiderate torreggia sulla copertina del primo grande singolo di un grandissimo gruppo fuori moda che ieri sera ha presentato un grandissimo concerto. I Mudhoney. Ormai la tendenza nel rock si è completamente invertita (infrocita?), se una volta (fino ai primi anni 90) niente poteva battere la furia dei ventenni, oggi per vedere quella furia, quell'impegno, quella puzza di rock'n'roll bisogna andare a vedere i quarantenni. Come minimo. Del tour de force concertistico delle ultime due settimane (in cui hanno spaccato tutti quanti, i Mudhoney e i Tinariwen un po' più degli altri), non c'era un musicista che avesse meno di trentacinque anni. Lui potrebbe rincarare la dose includendo in questa disamina anche i Brutal Truth. I Beasts Of Bourbon (supporter da me molto attesi) necessitano di un discorso un po' diverso. Se i Mudhoney sono la tazza del cesso, i Beasts Of Bourbon sono una turca intasata. Come si conviene ai perdenti vanno sul palco col cantante sbronzo, suonano mezz'ora (sbagliando parecchio) e il cantante fa di tutto per farsi odiare dal pubblico (senza riuscirci!): saluto romano, lancio di lattina di birra piena, sputi. Ma ci sta: nel rock'n'roll conta anche chi fallisce. Per fallire, però, bisogna almeno provarci. I giovani non ci provano. I giovani sono emo.
2 commenti:
Caro zanzarone, come prevedevi mi accodo: Brutal Truth vecchi e gonfi e col fuoco sotto il culo come sempre. Sicuramente un po' meno vecchi dei Mudhoney ma comunque al secondo giro. Concerto eccezionale che i regazzetti emtalcore se sognano.
Cazzo, siamo sulla stessa lunghezza d'onda...
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