martedì 4 marzo 2008

QUESTO è indie. QUESTO è emo.


La trasfigurazione del blues. Certo il concetto di blues degli Uzeda non è quello canonico delle dodici battute. Ne esumano il corpo, lo disossano. E ricompongono l'ossatura in modo asimmetrico, doloroso, sbagliato. Modificazioni corporee radicali che non permetterebbero il corretto funzionamento motorio, se non con la forza dei nervi, urlando e zoppicando. E ci sono un andamento scaleno, una chitarra che urla e una donna che urla. Quest'ultima nel video si sente poco ma ho dovuto operare una scelta: o mi metto sotto il palco e filmo quello che succede con l'audio che esce dai monitor (quindi chitarra a palla e voce bassissima) o mi metto più indietro, sento bene ma poi non posso farvi vedere TeleFuco. Nonostante il batterista non sappia cosa siano i quattro quarti (non esce un ritmo quadrato dai suoi tamburi), gli Uzeda sono quadrati dentro. Non sbagliano mai, sono millimetrici, esperti, affiatati, concitati. Disperati, al punto di stupirsi ancora come bambini davanti all'ovazione dei fans. E' proprio vero che l'umiltà è la virtù dei grandi. Qui altri video da questo grande concerto: uno, due, tre, quattro e cinque. Chiudo con una domanda: quanti gruppi italiani possono vantare le Peel Sessions nella propria discografia? Ve lo dico io. Uno.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grandissimi gli Uzeda, anche io li ho visti in concerto ma mille secoli fa, non ricordo se nel 1993, o nel 1995... Li abbiamo visti a Caltanissetta, profondo e melmossissimo SudSudSud, noi venivamo da un paesino ancora più a Sud del capoluogo, ancora più melmoso...

Ci siamo preparati per la festa, sicuri del concertone...

Con tremenda tristezza ricordo che eravamo soltanto "noi" del paesello...

Nessun'altro oltre loro...
o pochissimi altri, non più di 15/20 in tutto...

Erano ancora in 5, hanno suonato, ugualmente, un muro di rumore duro.

Poi alla fine del concerto si sono avvicinati al piccolo capannello di ascoltatori, ricordo fossero, oltre che dei musicisti cazzutissimi, anche delle splendide persone.

Mi son mancati molto.
Fino a Stella :D