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giovedì 13 settembre 2007

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Ne ho ascoltati di dischi in vita mia, e sono pure appassionato di minimalismo, ma come questo, mai. Musica, o meglio, suoni, per i quali l'aggettivo "minimalista" ha finalmente un senso. Più e meno, dall'acutissimo al bassissimo fino a sfondare la barriera dell'inudibile. Qualche dj impazzito potrebbe passarlo a un rave illegale alle sette del mattino quando non ha più voglia di mettere hard trance, giusto per far stramazzare i last men standing (occhio: +/- non è un disco da ballare - precisazione necessaria per i modaioli dalla dubbia sessualità e per le troiette electroclash - se siete così non scaricatelo). La musica di Ryoji Ikeda (池田亮司) non è "violenta" in senso classico, ma utilizza frequenze strane che stimolano particolari zone del timpano, difficilmente sollecitate in situazioni "normali". E' un esperimento di acustica più che un disco, ascoltato in cuffia procura sensazioni davvero mai provate prima. I Pan Sonic, per chi li conosce, al confronto sono da classifica della domenica pomeriggio. L'autore di questa roba (che per inciso a me piace parecchio), austero, serissimo, poteva forse provenire da un posto che non fosse il Giappone? Ikeda, come da copione, non fa concerti, ma installazioni. Una che vidi tempo fa, in pieno inverno e nel più classico degli spazi industriali dismessi, prevedeva che ci si dovesse togliere le scarpe per farsi attanagliare dal gelo del cemento mentre gli speaker ti frustavano con questa musica. Sul muro, dipinto di bianco, il puntino rosso di un laser. Nient'altro. Lo zero assoluto.

RYOJI IKEDA
+/-
TOUCH TO:30 (1996)
320 kbps

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venerdì 15 giugno 2007

Hard again

La musica che non piace parte seconda. Questo Scott Tuma prima stava nei Souled American, meno che sconosciuti pionieri dell'alt-country. La sua carriera solista è ancora più sconosciuta. Il disco è come la scena di un cowboy che torna a casa dopo tre mesi in giro con le vacche (girato da Sergio Leone, mettiamo). Tutto strumentale, tutto acustico, tutto lentissimo.

SCOTT TUMA
HARD AGAIN
TRUCKSTOP (2001)
320 kbps

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giovedì 7 giugno 2007

Prazision Lp

Per la serie "la musica che non piace a nessuno" ecco i Labradford. Ambient noise isolazionista. Cantano. L'unico gruppo di mia conoscenza che abbia applicato questo stile alla "canzone", con apprezzamento della critica e disprezzo del pubblico. Questo è il loro primo album. Dall'ambient all'ambientino: stanno facendo un casino della madonna ma purtroppo non riesco a capire quasi niente di quel che dicono, sembra di avere una famiglia di scimpanzè fuori dalla finestra. Grugniti e urla. Adesso ci si mette pure il cane. In programma avevano l'happy hour con musica gangsta/hip hop/r'n'b ma prima hanno passato un disco di Elisa. Tutto.

LABRADFORD
PRAZISION LP
FLYING NUN FN342 (1993)
320 kbps

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p.s.
Il feticista potrebbe sporcarsi davanti e didietro sapendo che questi mp3 non sono stati presi dalla classica edizione della Kranky, ma dalla stampa neozelandese.

lunedì 12 marzo 2007

3

L'ultimo album del progetto ambient-industrial di Justin K. Broadrick. Sembra di contare i cadaveri nell'inverno nucleare. Soluzione per il riscaldamento globale: butti due atomiche e hai la banchisa a Marrakech. Fall out.


FINAL
3
NEUROT RECORDINGS, 2006
192 kbps

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