lunedì 5 novembre 2007

I concerti del weekend

Cominciamo dalla fine. Sabato sera trasferta a Torino. I Konono N.1 vanno ben al di là di quel che mi aspettavo. Sono in sei: tre likembè amplificati (di diverse tonalità: è come se avessero un basso, una chitarra col fuzz e uno steel drum caraibico), un percussionista con due tam tam, un altro percussionista con un rullante e una clamorosa big black mama che balla a piedi nudi, suona i legnetti e i campanacci (more cowbell! more cowbell!). Ci si agita per due ore su ritmi intricati, ricchissimi, che i sei congolesi snocciolano con invidiabile scioltezza mentre ridono e scherzano. La cosa che si nota immediatamente è la padronanza, la sicurezza che questi musicisti possiedono, mentre qui (in Europa, nel "primo mondo") siamo abituati a vedere gente che quando va bene riesce a star dietro al più banale dei quattro quarti (inciampando, magari). Piccolo problema: invece dei fan della Warp o dei Talking Heads, che al cospetto dei Konono sarebbero morti di orgasmo, il concerto dei negri ha attirato a) un certo numero di negri, e ci sta b) una quantità di pasionarie cattocomuniste, che non capiscono un cazzo di musica e sono lì perchè suona un gruppo del terzo mondo. Come se i Konono avessero bisogno dell'elemosina: mica sono i Radiohead. Avrei preferito un battaglione di pasticcomani minorenni, che almeno alzano le mani, gridano e capiscono quando qualcuno li trascina in un vortice senza ritorno.

Venerdì sera invece ignoranza con i Gorilla. Trio basso/ chitarra/batteria, hard rock come da copione con cantante/chitarrista identico a Ronnie Wood esperto nell'arte dell'assolo in ginocchio e bassista figa bionda capelli lunghi con basso Rickenbacker bianco da figa che a differenza delle comuni bassiste fighe bionde sa suonare almeno un po'. Nonostante la rottura di una corda e l'uso di un basso di riserva per un paio di canzoni (sempre Rickenbacker, rosso questa volta, ma che suonava di merda) mi avessero fatto temere che fosse lei l'esperta di assoli in ginocchio. Invece. I Gorilla non sono certo un gruppo di prima grandezza, ma esperto e dignitoso (e approfittando della birra a poco prezzo del Cox potevano pure sembrare i Motörhead).

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