“Pronto, JJ?”
“Sì, sono io, chi parla?”
“Ciao JJ, sono papà.”
“Papà! Dove sei?”
“In Europa.”
“Questo lo so papà, intendo dire in Europa dove?”
“Cazzo, non lo so...”
- Dave, in che città siamo stasera?
- Siamo in Italia, svegliati, coglione!
“Ah, sì, siamo in Italia. Come butta a casa?”
“Abbastanza bene, mamma dice che non ha ricevuto i soldi degli alimenti questo mese, se non ti sbrighi chiama di nuovo l'avvocato.”
“Ma come, le ho dato tremila dollari il mese scorso, dove cazzo sono finiti?”
“Dice che ha dovuto fare un'operazione se no non poteva più lavorare”
“Che operazione?”
“Mah, lipo... lipo...”
“Liposuzione?”
“Sì, sì, liposuzione!”
“Scommetto che l'ha costretta quello stronzo di – come cazzo si chiama – Lavonne, Lavanne...”
“LaLonde, papà. No, no, è stata un'iniziativa di mamma, dice che ultimamente non prendeva più tante mance, con tutte le sciacquette di vent'anni che ci sono in giro... papà, cos'è una sciacquetta?”
“Lascia perdere, JJ.”
“E poi LaLonde non è uno stronzo, è gentile, porta sempre i fiori a mamma quando viene a prenderla e dice che è la sua gogo dancer preferita, la settimana scorsa mi ha pure portato a vedere i Lakers. Tu non mi hai mai portato.”
- Dave, portami una birra!
- Pigliatela da solo, stronzo!
“JJ, il basket è uno sport da negri, io ti ho portato a vedere il baseball, il vero sport americano!”
“Il baseball è palloso, e poi LaLonde ha due posti fissi in prima fila e mette la sua Mercedes nel parcheggio privato dei Lakers. Mi ha pure presentato Kobe! Ho l'autografo! Tu allo stadio non mi hai mai preso nemmeno i popcorn!”
“JJ, LaLonde è un negro e come tutti i negri non ha un filo di classe. Porta la pelliccia d'estate, figurati! Tuo padre ha l'Harley Davidson. Non ti piace andare in giro con l'Harley Davidson, JJ?”
“No, papà, è scomoda, è vecchia, fa troppo casino e non si può sentire la musica. Anche mamma dice sempre che non le è mai piaciuta. Mamma dice che sei un perdente.”
“Ah sì? Sono un perdente? Lo sa mamma quanta gente c'era al concerto di tuo padre stasera? Lo sa?”
(Entra in camerino una ragazza con le tette grosse)
- Ciao cowboy, vuoi fare il giro del mondo con me? Lo sai chi sono vero? Sono quella che ti ha lanciato le mutandine sul palco!
- Lasciami perdere, non è serata, sono al telefono con mio figlio! E' un'interurbana!
- Sentilo il paparino! Ma brutto stronzo, allora RIDAMMI LE MUTANDE!
(Arriva Dave. Palpa il culo della tipa)
- Mmmmh, tu sì che sei un vero uomo!
(Escono)
“Scusa, JJ. Dicevamo?”
“Mamma dice che sei un perdente. E anche i miei compagni di classe non ci credono che sei in Europa a suonare. Dicono che in realtà ti hanno messo in galera.”
“MANDALI AFFANCULO QUEI PEZZI DI MERDA! FAGLI VEDERE LA FOTO CHE HO FATTO INSIEME A LEMMY!”
“Papà, quella foto l'hai fatta nel locale di LaLonde, Lemmy è sempre lì, non ci crede nessuno che sei davvero un rocker! E poi mi vergogno, nella foto si vede che sei ubriaco.”
“Non ero ubriaco, è che quando fai il rocker devi sembrare così! Credi che mi piacciano tutti sti tatuaggi di merda che mi sono dovuto fare? Credi che mi piaccia andare in giro con tre idioti che si esprimono solo a rutti? No, JJ, non mi piace per niente, ma lo faccio per te e per mamma! Io sono un giornalista! A proposito, come va a scuola?”
“Papà, mi hanno sospeso. Ma non è stata colpa mia, è solo perchè ho vinto dieci dollari a quel gioco con le tre carte che mi hai fatto vedere e quel piagnone di Lester è andato a dire al direttore che l'ho derubato!”
“Cazzo JJ, NON LO DEVI FARE A SCUOLA QUEL GIOCO! Devi studiare, ti devi impegnare! Se no come fai a diventare avvocato? Non voglio che fai la fine di tuo padre!”
“Allora è vero, ha ragione mamma, sei un perdente.”
“Se quel maledetto manager dei Dodgers non mi avesse denunciato per l'articolo sul doping nel baseball a quest'ora sarei come minimo redattore dell'LA Times.”
“Mamma dice che gli anabolizzanti a quel lanciatore glieli hai venduti tu.”
“Dì a mamma che l'amo sempre. Mi manca tanto. E mi manchi pure tu, campione.”
“Ricordati che non puoi avvicinarti a casa di mamma, hai l'ingiunzione del tribunale. Vienimi a prendere fuori da scuola quando torni. E non metterti il gilet di pelle, che mi vergogno.”
“Buonanotte, JJ.”
“Papà, sono le tre del pomeriggio.”
“Ah, è vero... vabbè, vai a letto presto”.
“Ciao papà.”
Telefonata fra Jesse “The Devil” Hughes e suo figlio Jesse Junior, 11 anni, dopo il concerto di ieri sera. Il preannunciato Josh Homme alla batteria non c'era. Pare che fosse alla festa di compleanno di LaLonde.
Gli Eagles of Death Metal sono dei cazzoni che sbagliano tantissimo. D'altronde, Jesse voleva fare il giornalista.