venerdì 2 marzo 2007

Ieri sera

Kill The Vultures in formazione da camera (duo) con un solo cantante (quando sono al completo ne hanno tre, ovviamente con un ventaglio di sonorità molto più ampio). Comunque bravo e in grado di trasmettere parecchio calore blues (simil-blues). In scaletta anche una poesia dedicata a George W. Bush (non credo "dedicata" nella comune accezione del termine). Peccato che la loro performance sia stata penalizzata da un paio di accadimenti. Il locale, più che nuovo e minuscolo, non ha nulla alle pareti che possa assorbire il suono, e si è quindi creato l'effetto eco da tazza del cesso. L'impianto è ignobile. E ha trasformato i loro drones granulosi e intrisi di jazz in interminabili sgommate sulla ghiaia. Molti brani erano riconoscibili solo per le armonie vocali, e non so cosa abbia pensato chi non li aveva mai sentiti. Insomma, non ne sono usciti molto bene, anche se non per colpa loro. Appaiono più lontani stilisticamente dall'hip hop di quanto avevo previsto, e secondo me è un bene. Dulcis in fundo: arrivano i miei amici, proibiscono il bis e si esibiscono nel numero della multa. Sono stati ovviamente chiamati dagli inquilini del soprastante condominio, che non hanno nemmeno tutti i torti (sfido chiunque a sentire del noise che ti filtra dal pavimento quando vuoi dormire). Ma perchè la multa non diventa risarcimento per i vicini importunati? No, se la tengono gli sbirri di seconda categoria. Il "disturbo della quiete pubblica" diventa ulteriore fonte di furto a favore dello stato. Dovete morire dolorosamente, politici, vigili, tutti quanti.

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