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martedì 1 aprile 2008

Controcorrente


Gli A Hawk and a Hacksaw hanno suonato come band di supporto dei Portishead, ieri l'altro. Qui trovate una serie di insulti (che non condivido: quel blog rappresenta alla perfezione il mio pensiero, basta ribaltare tutte le affermazioni ivi contenute, è davvero l'anti-acne) per una band che si è trovata stritolata in un gioco troppo grande, su un palco troppo grande, per un pubblico che non era lì per loro ma per il trip hop. A dir la verità, dai video che si trovano in giro gran parte del pubblico credo fosse lì nemmeno per il trip hop, ma per chiacchierare dei cazzacci propri. Devo scoprire dove cresce l'albero dei soldi, così posso anch'io dare appuntamento agli amici per una birra in un posto dove entrare costa 30 e passa euro.

La verità è ovviamente un'altra: A Hawk and a Hacksaw nel loro campo possono rompere il culo a chiunque, può non interessare il genere, e mi chiedo chi sia il genio che li ha piazzati a suonare prima dei Portishead, ma nel folk acustico/balcanico non conosco degni rivali. Spero che i due di Albuquerque siano stati profumatamente pagati. Per fortuna, dopo aver trascorso uno scoppiettante lunedì libero a Milano (col cazzo: ieri suonavano a Firenze, figurati se si fermano nella Capitale Morale - a fà cusè? shopping?), stasera si esibiscono in un ambiente più congeniale. Piccolo. Adatto a un duo con violino, fisarmonica e qualche percussione. La prima volta che li ho visti suonavano in un prato accanto a una griglia ricolma di salamelle: quella è la loro dimensione ideale, ma anche il piccolo club dovrebbe rendere come si deve. Non può succedere come l'altra volta, questo posto so bene dov'è (e l'introvabile Garage è stato beccato sprovvisto di permessi per la musica dal vivo, stanno spostando tutti i prossimi concerti).

A HAWK AND A HACKSAW
ARCI BIKO (Mi)
1 aprile 2008
h. 22:00
ing. 6 € con tessera ARCI

martedì 19 febbraio 2008

Guardare il muschio crescere


Quando un gruppo suona musica così lenta ed estatica deve mettere in conto che anche la diffusione di tale musica proceda con la stessa lentezza. La lentezza inarrestabile della natura. Gli Earth esistono dal 1990 ma nello scorso decennio se li cagavano solo pochi intimi, tant'è vero che nel 1996 smettono e vanno in letargo fino al 2005. Un gruppo dello stesso paese dei Nirvana che non suonava grunge, figuratevi che impatto poteva avere in un mondo abituato a ragionare per compartimenti stagni. Nel nuovo millennio invece è emerso il cosiddetto drone doom. L'unico genere che a mio parere valga la pena seguire oggi, l'unico sound che sembra "indicativo di un'epoca" (ho sentito di sfuggita la parola "Radiohead" - bè, ne riparleremo nel 2025, se qualcuno ancora li ricorderà). Arrivano i Sunn O))), altri musicisti malati che non farebbero i tour mondiali se non avessero indovinato la pastura per prendere all'amo i metallari: pitturarsi la faccia e fare le corna (senza questi vezzi comportamentali ai metallari farebbero schifo). I Sunn O))) dicono che gli Earth sono la loro principale fonte di ispirazione. Basta questo perchè i nostri escano dal più scardinato dei trailer park dove sicuramente avranno passato gli ultimi dieci anni (non bisogna ragionare in questo modo - magari facevano i broker a Wall Street, ma l'immaginario del musicista fallito mi piace) e si rimettano a fare dischi e concerti. Il fatto è che oggi gli Earth non fanno drone doom. Sono più - uhm - "atmosferici". Termine che non vuol dire un cazzo, perchè il ronzio dei loro strumenti sfonda i barometri e se tirano fuori il trombone (non quello che si fuma) saranno cazzi per i vostri timpani. Pressurizzano l'ambiente e favoriscono una rapida crescita di muschi e licheni. Occhio al supporter, chitarrista folk fulmineo che suonava con i Sun City Girls finchè non si sono sciolti causa decesso del batterista. Un altro che di sfiga se ne intende, se gli Earth hanno dovuto aspettare quindici anni per un minimo riconoscimento del loro lavoro questo è in giro da ventisei guadagnandoci poco o un cazzo, con circa sessanta (!) album usciti a nome Sun City Girls e quattordici a nome Sir Richard Bishop. Abnegazione.

EARTH + SIR RICHARD BISHOP
CIRCOLO MAGNOLIA (SEGRATE)
19 FEBBRAIO 2008
h. 22:00
ing. 10 € con tessera ARCI

mercoledì 21 novembre 2007

Ci sono seghe e seghe


Folk psichedelico con influenze balcaniche e strumentazione ridotta al minimo, vengono dal New Mexico ma abitano a Budapest, basta il nome del gruppo per comprendere quanto è appezzi© questa gente: Un Falco e una Sega. Rincaro la dose: Jeremy Barnes, il fisarmonicista e cantante, prima stava in una band che si chiamava Hotel del Latte Neutrale. A me questa roba piace parecchio. La cantilena desolante di un barbone che scopre che i posti letto sotto il suo ponte preferito sono già tutti occupati. Un destino al quale condannerei buona parte dei musicisti contemporanei. Ho già visto gli A Hawk And A Hacksaw qualche anno fa, come aggiunta dell'ultim'ora di un piccolo festival, gruppo di supporto di un gruppo di supporto: hanno suonato gomito a gomito con una griglia carica di salamelle, per dire quanto sono rustici e quanto se ne fregano. Questo genere di bevande è senza dubbio la loro principale fonte di ispirazione. Dei veri duri.

A Hawk And A Hacksaw
The Garage (Sesto S. Giovanni)
21 novembre 2007
h. 21:30
ing. 10 € + tessera 5 €

domenica 6 maggio 2007

Ardecore

Ce piaceno li polli / l'abbacchi e le galline / perché nun ciànno spine / nun so' come 'r baccalà. La società de li magnaccioni / la società de la gioventù / a noi ce piace / da magnà e beve / e nun ce piace da lavorà. Fenomenale interpretazione moderna di alcune tra le più famose canzoni romanesche, dentro ce stanno gli Zu e Geoff Farina de li Karate. Er blues de noantri, dateme retta.

ARDECORE
S/T
IL MANIFESTO DISCHI 154 (2005)
128 kbps

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