lunedì 31 dicembre 2007

Il 2008 sarà peggio

Il compito del blogger medio all'approssimarsi di capodanno è la compilazione delle "classifiche di fine anno". Non sono in grado di stilare una classifica dei migliori dischi o dei migliori film, perchè come succede da almeno cinque anni a questa parte per farlo dovrei elasticizzare a dismisura il mio concetto di "migliore". Avrei potuto fare quella dei migliori concerti ma poi mi sono chiesto che cosa può fregarne a chi non li ha visti: niente (in realtà la classifica l'ho fatta: ma per leggerla dovete andare in trasferta). Ho quindi deciso di sottoporvi una classifica (sono tutti a pari merito) di chi nel 2007 ha smesso di creare. Accogliete l'anno nuovo con la consapevolezza che senza questa gente il 2008 sarà sicuramente peggio.

Iwao Takamoto faceva i cartoni animati.

Carlo Ponti produceva film.

Robert Anton Wilson non credeva a niente.

Alice Coltrane era la moglie di John e suonava jazz al pianoforte.

Robert Adler ha inventato il telecomando.

Charlie Gocher suonava la batteria nei Sun City Girls.

Alejandro Finisterre ha inventato il calcio balilla.

Jean Baudrillard ha riempito la bocca di molti intellettualoidi con la filosofia del consumismo.

Bob Clark ha diretto Porky's e pure Porky's II.

Luigi Comencini ha inventato la commedia all'italiana.

Johnny Hart disegnava B.C. e il mago Wiz.

Sol LeWitt faceva arte minimalista.

Kurt Vonnegut ha cambiato il volto della fantascienza.

Andrew Hill suonava jazz al pianoforte.

Boris Eltsin beveva tanta vodka.

Bobby "Boris" Pickett cantava The Monster Mash.

Zola Taylor cantava nei Platters.

Malietoa Tanumafili II era il re dei samoani.

Hank Medress cantava The Lion Sleeps Tonight.

Max Roach suonava jazz con la batteria.

Dirk Sietse Gjaltema faceva un blog bellissimo.

Michelangelo Antonioni ha dato il sottotitolo a questo blog.

Michel Serrault ha interpretato il miglior frocio della storia del cinema.

Ingmar Bergman è stato un regista importante.

Antonio Puerta giocava a calcio ed è morto sul lavoro.

Hilly Kristal ha fondato il CBGB'S.

Michael Jackson era il maggiore esperto di birra e whisky al mondo.

Janis Martin era soprannominata The Female Elvis.

Joe Zawinul suonava le tastiere nei Weather Report.

Alex parlava parecchio.

Colin McRae correva in macchina.

Bobby Byrd ha fatto conoscere al mondo James Brown.

Gene Savoy ha ispirato il personaggio di Indiana Jones.

Renzo Barbieri pubblicava Sukia e Zora.

Lois Maxwell interpretava Miss Moneypenny.

Al Oerter faceva il discobolo.

Tony Ryan ci ha fatto andare a Londra quasi gratis.

Guido Nicheli faceva il cùmenda.

Washoe la sapeva piuttosto lunga.

The Fabulous Moolah faceva a botte.

Nils Liedholm era il barone della panchina.

Enzo Biagi era tra i pochi giornalisti non venduti.

Ira Levin ha scritto dei bei romanzi.

Ottomar Rodolphe Vlad Dracula era l'ultimo discendente del Conte.

Reg Park faceva il forzuto dei kolossal in costume.

Evel Knievel si è fratturato tutte le ossa più volte.

Arrigo Castelli ha inventato il magnetofono.

Karl-Heinz Stockhausen ha riempito le orecchie degli intellettualoidi con la musica puntuale.

Ike Turner suonava rock'n'roll e picchiava la moglie.

Giuseppe Rinaldi doppiava Marlon Brando e Peter Sellers.

Oscar Peterson suonava jazz al pianoforte.

Benazir Bhutto aveva un certo fegato.

venerdì 28 dicembre 2007

Zen Arcade

Quando si ha nelle orecchie un disco come Zen Arcade cambiano le unità di misura e la prospettiva. Perchè un tale concentrato di talento ridimensiona almento tre generi. E' un disco hardcore (ma non tutto), suonato con più di due accordi e con gli assoli (orrore!), quindi ai punk dell'epoca faceva schifo. E' un disco metal, a tratti, ma i metallari non lo sanno perchè non c'è il diavolo in copertina, tantomeno una scritta in caratteri gotici. E' un disco indie, pubblicato dall'etichetta più indie di sempre, ma nel 1984 il termine non esisteva, tantomeno gli indieoti (non oso dire bei tempi, c'erano i panozzi). Tre sfigati provenienti dal gelo operaio del Minnesota, con un nome strano, che all'epoca qualcuno sosteneva volesse dire porco dio in norvegese, purtroppo no, vuol dire ti ricordi in norvegese, ma è un bel nome lo stesso. Gli Hüsker Dü nei posti punk non li facevano suonare perchè si presentavano vestiti da boscaioli con le camicie a quadrettoni, e sappiamo tutti quanto successo hanno avuto i gruppi con la camica a quadrettoni solo qualche anno dopo. Gente che è arrivata prima di tutti gli altri, gente che non si è accontentata di sistemarsi tra le pareti familiari di un genere codificato, al calduccio. Signori, che disco. Dedicato a chi si è accorto dell'esistenza della droga con i Prozac+ (se è vero i tempi sono duri, durissimi).

HÜSKER DÜ
ZEN ARCADE
SST CD027 (1984)

320kbps

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giovedì 27 dicembre 2007

Sopravvissuto


Dice più un video di mille parole. Nel gergo militaresco, "massiccio" è chi esegue con particolare prontezza, decisione e vigore le attività militari, come battere il passo o gridare "comandi" quando si riceve un ordine. Chi è "massiccio" è animato dalla "massiccità", appropriata sostantivazione italo-partenopea che nella testa dei caporali istruttori dell'esercito dovrebbe descrivere qualcosa di simile alla Forza di Guerre Stellari. I Lento sono animati da questo sacro fuoco fatto di dedizione e obbedienza ignorante: però invece di essere sottomessi a un sottufficiale ottuso, prendono ordini da una (ben più convincente) batteria di Marshall. E riversano sul "nemico" (cioè il pubblico) una potenza seconda (a mia memoria) solo a quella dei Sunn O))). Notare (a metà video) l'abnorme quantità di pedali che si portano sul palco: peace through superior firepower. Roba che fa vibrare le viscere e che sarebbe stata più adatta dopo le Feste Comandate, per smaltire i grassi polinsaturi ingurgitati durante i cenoni. I più noti internisti consigliano un concerto dei Lento ai pazienti affetti da calcoli renali, esperimenti clinici dimostrano che le basse frequenze sprigionate dalla loro musica sono molto più efficaci del litotritore nella cura di questa fastidiosa patologia. Polverizzano i sassi. I Juda in apertura se la cavano decentemente e se il bassista la smettesse di cantare potrebbero diventare anche loro dei brillanti esponenti della scena drone/doom nazionale. Per oggi vi saluto elencandovi il bottino che ho saccheggiato dalle cene natalizie

· una teglia di lasagne
· quattro tavolette di cioccolato di varie qualità
· praline al liquore
· due salami nostrani
· pere glassate al forno (volendo ci si può versare sopra del cioccolato fuso)
· un vaso di salsa tonnata e uno di salsa cocktail
· una pancetta di manzo ripiena
· una cofana di insalata russa

Tanto per digerire chiamo i Lento.

venerdì 21 dicembre 2007

Qualcosa incombe


Una tra le poche cose significative del rock del ventunesimo secolo è la rinascita, o meglio la valorizzazione, del doom metal. Per quanto mi riguarda si può anche lasciare da parte il termine metal perchè il doom del 2000 si è liberato di tutti gli elementi imbarazzanti tipici del metal (abbigliamento ridicolo, assoli difficili, scritte gotiche illeggibili, braccialetti forgiati in acciaieria, continui riferimenti ad animali cornuti, chitarre brutte, patetica ferocia vocale da "guardate quanto sono cattivo" e totale disinteresse da parte del pubblico di sesso femminile - qui una esilarante galleria fotografica sul peggio metallico). Il genere punta l'attenzione più sulla cura dei suoni, sull'esasperazione del volume, su un'inquietudine diffusa che non ha bisogno di tirare in ballo il diavolo per manifestarsi e su brani generalmente lunghi, lenti e ipnotici. Anche l'ignoranza che di solito va a braccetto con la musica pestona mal si adatta al doom moderno: piace di sicuro più al fan dei Sonic Youth o degli Einstürzende Neubauten che a quello degli Iron Maiden o dei Korn.

La cosa curiosa è la presenza di una validissima scena doom italiana al passo coi tempi, che come al solito i media specializzati (forse non ci vedono bene causa ciuffo) colpevolmente ignorano, favorendo invece varie ripugnanti fetecchie. Morkobot, Vanessa Van Basten, Ufomammut, in misura minore gli Ovo (perche non sono solo doom) e i Doomraiser (perchè ancora acerbi) propongono tutti musica di gran qualità e, soprattutto, la suonano alla grande dal vivo. I Lento (gruppo che potrebbe anche essere tra i più difficili da trovare sui motori di ricerca) sembrano tra i più granitici del lotto con ben tre chitarre distorte e una malcapitata batteria presa a sprangate, i supporter Juda sono leggermente più rilassati e psichedelici, ma il muro elettrico ce l'hanno anche loro. Un concerto fondamentale per poter sopravvivere alle incombenti feste comandate: così non sentirete le stronzate che dirà il parentado al completo nel corso della prossima settimana, in quanto sarete affetti da orecchio impanato. Tranquilli, ora di capodanno starete benissimo.

LENTO + JUDA
CIRCOLO MAGNOLIA (SEGRATE)
21 dicembre 2007
h. 23:00
ing. libero con tessera ARCI

giovedì 20 dicembre 2007

Ignoranza vs arte contemporanea / 4

Oggi vi parlo di una mostra di arte contemporanea che non ho visitato, l'ho beccata casualmente vagando per la rete. Ancora una volta, davanti a creazioni di questa levatura non posso restarmene zitto o fingere disincantata indifferenza. Non siamo a Milano, per una volta, ma a Londra (non escludo che Milano - la città sempre prima a copiare - possa ospitare una mostra simile nel prossimo futuro). In foto si vedono dei grossi parallelepipedi. Sembra una delle solite installazioni insignificanti, a meno che non si abbia a disposizione un comunicato stampa rivelatore. Dove si scopre che questi blocchi scuri (del colore dello sfondo di questo blog, scommetto) sono fatti di merda umana. Merda che - rassicurano i curatori - per questioni igieniche è stata fatta stagionare per tre anni prima di modellarla. E se vi dicessi che questa non è comune merda, ma è stata raccolta da un gruppo di volontari dalle latrine di Delhi e Jaipur? Un altro esempio di arte contemporanea hindustana autentica©! L'India c'entra sempre! Altrove si parla di come questa mostra prosegua la lunga tradizione dell'arte scatologica inaugurata da Piero Manzoni... ma andate a c..., anzi no, o si produce altra materia prima per nuove, mirabolanti opere...

mercoledì 19 dicembre 2007

La serata si svolgerà stasera / 29

Cinque nuove idiozie partorite dalle fervide menti dei peggiori uffici stampa... continuate a tirarvela, cari amici. Dian Fossey e Jane Goodall vi adorerebbero. Non ti è chiaro? Leggi qui!

· Questa donna highlander veste lunghi manteux di chevre reversibile, kilt di lana e pelliccia e top-bustier nude look fatti di pelli al naturale e filo spinato [gli osservatori più trendy prevedono il grande ritorno del cilicio ndr].

· Al traguardo di una nuova esperienza e di una nuova notte il *** cambia l’abito, anzi si spoglia per farvi vedere meglio il suo corpo semplice ma innovativo, la sua anima da perfetto camaleonte, il metodo di esposizione e fruizione delle sue sorprese... [leggi: abbiamo ridipinto le pareti della discoteca ndr]

· Venerdì... Pista affollatissima, privè modaiolo e Trandy, molti V.I.P. [non mi avranno ndr]

· l'aperitivo che unisce gli universitari futuri brooker e gli agenti di borsa e le donne in carriera che già popolano l'aperitivo più lungo e "sostanzioso" di Milano, in un ricordo "Vintage della vera Milano da bere" [non mi avranno/2 ndr]

· Il libro che tratta, con eleganza e delicatezza, un tema di grande fascino per i bambini, la cacca [con copertina "gratta e annusa" ndr].

martedì 18 dicembre 2007

Easter Everywhere

Ed ecco il terzo classico dei 13th Floor Elevators (international readers: here you can still download their first album, The Psychedelic Sounds Of...). Easter Everywhere è il loro disco che mi piace meno, ma siamo su livelli di eccellenza davvero d'altri tempi. Rispetto alle atmosfere da bad trip del primo album e agli accenni di ignoranza del terzo qui c'è una virata in direzione west coast, pace & amore, sesso libero ecc., con qualche ballata eccessivamente smidollata, ma quando attaccano brani garage come Slip Inside This House, Earthquake o Levitation la loro indole da texani figli di puttana è sempre lucida e prepotente. A voi.

13TH FLOOR ELEVATORS
EASTER EVERYWHERE
INTERNATIONAL ARTISTS LP 5 (1967)
320 kbps

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lunedì 17 dicembre 2007

Tripudio ovino

E' venerdì sera. Mentre l'orda barbarica appicca il fuoco al palazzo, l'imperatore non ha ancora deciso quale servizio da tè far portare in tavola per il ricevimento. Questa è l'atmosfera che si respirava qui, durante una miniconferenza in cui un selezionato gruppo di teste d'uovo della discografia e del giornalismo ha discettato sul succoso argomento "cosa succederà alla musica dopo internet". I pochi presenti sono stati messi al corrente delle seguenti verità:

"il tempo medio di permanenza sui canali di Mtv è inferiore a cinque minuti" (hanno contato solo quelli che non trovano più il telecomando);

"i dischi non si vendono più";

"i giornali musicali non si vendono più";

"cosa ci stiamo a fare qui?".

Poi il delegato di Radio Popolare, con la voce tremante dell'orfanello che scopre di essere stato venduto a un trafficante di organi, si domanda: "ma ci saranno mai dei giovani che raccoglieranno il testimone degli Afterhours, dei Subsonica?". Non potevo stare zitto. "SPERIAMO DI NO!" gli ho urlato, tra le risate di chi non aveva il boccale di birra alle labbra. Dopodichè sono andato a vedermi chi del futuro della musica se ne sbatte i coglioni, mandando sul palco Marby la pecora.

I Marble Sheep, due batterie, due chitarre, un basso (suonato da una bassista femmina e giapponese - che però non conta nell'ambito della "rispettabilità indie", perchè i Marble Sheep sono tutti giapponesi), spaccano ben al di là della limitata immaginazione occidentale. Come gli Hawkwind ma dieci volte più tirati e rumorosi. E molto, ma molto meno tamarri. Durante i bis si raggiunge il climax quando la bassista, incitata dallo slogan "vogliamo la pecora! Vogliamo la pecora!" (uno slogan lanciato senza vergogna dalla Signora Marta, la cui semplice, rarissima presenza a un concerto lo rende un evento irripetibile) compare saltellando e vestita da pecora in una trionfante deflagrazione di feedback. Trenta spettatori impazziti che ballano con una pecora. La cosa più simile alla gayna© che ho visto quest'anno. Menzione d'onore per il merchandising: uno dei più ampi assortimenti di magliette che abbia mai visto, decine di cd, vinili e split singles con gruppi ignoti, un set di plettri firmati dai membri del gruppo, un box con otto cd-r dal vivo al prezzo ridicolo di dieci euro: di sicuro questa gente ha fiducia nel futuro, riesce a vendere il proprio artigianato e non ha mai assistito a una miniconferenza da mani sui coglioni come quella di prima. E queste cose succedono sempre, ahimè, quando ho finito i soldi. Avanti così.

venerdì 14 dicembre 2007

Gli animaloni


Spero di risolvere rapidamente questa questione (gente simpatica ma gruppi di merda) per potermi poi presentare al nuovo appuntamento con Night For The Deaf. Headliner uno sconosciuto gruppo giapponese con animalone peloso sul palco (pecora - si noti la coroncina di foglie di marijuana), anticipato da un trio tedesco che potrebbe essere ignorantissimo. I giapponesi fanno parte di una tradizione di cervelli ustionati che nel paese del Sol Levante ha parecchi illustri epigoni. Molto rumorosi, psichedelici, attivi dal 1987, con due batterie: basterebbe. In più c'è Marby la pecora, sorta di Hello Kitty per metallari (la civiltà di un popolo si misura anche dall'uso che viene fatto degli animaloni - gli italiani come al solito si distinguono). Curiosità: qui suonano in un locale spagnolo dove per accedere al palco bisogna prendere l'ascensore - non potevo non farvelo vedere. I tedeschi invece ambientano un loro video presso un benzinaio. Abitudine che penso prenderà piede: le stazioni di servizio fra un po' non serviranno più a un cazzo - ah no, ci vendono la birra. Chi non viene è un Justice.

MARBLE SHEEP + DRIVE BY SHOOTING
COX 18 (MI)
14 dicembre 2007
h. 23:00
ing. a poco prezzo

giovedì 13 dicembre 2007

E vediamo cosa succede

I wish the truckers in the States do the same. And see what happens (Dan Friel, Parts & Labor, a proposito dello sciopero dei Tir - dicembre 2007). Questo l'atteggiamento dei Parts & Labor. Facciamo casino e vediamo cosa succede. Il macello proposto dalla band di Brooklyn è però molto austero, quadrato, da discendenti diretti dei loro concittadini Oneida. Sono capaci di saturare basso e tastiera (tenuta insieme con lo scotch) con strisciate di rumore bianco, in bello stile no wave. Sono anche melodici (le voci) e marziali (la batteria). Armonie gelide e feroci, lancinanti come un trapano ma umane, emozionanti come un inno ma immediate. Aprono con A Great Divide e la rifanno (a grande richiesta) pure nei bis. Insomma, spaccano. Anche i siculi Psychovox hanno offerto uno spettacolo decente, mettendo insieme con semplicità e decisione Cure, Sonic Youth e le melodie di Sanremo Giovani. Sì sì, ho scritto proprio così. Mi pentirò di averne parlato bene. Non mi piaceranno mai (ci penseranno i troppi estimatori dei Negramaro) ma il loro mestiere lo sanno fare. Quel che è giusto è giusto.

mercoledì 12 dicembre 2007

Dilemma


A Milano funziona così. Non c'è un cazzo per mesi e poi due concerti di eguale interesse lo stesso giorno (notare come entrambi si svolgano in luoghi limitrofi ma esterni al territorio comunale). Nell'ardua decisione entrano in gioco questioni squisitamente non musicali. Al Garage il palco è basso, si vede male, costa 12 Euro e ci sarà un metallaro ciccione che da solo riempie mezza sala e finisce tutta la birra: non posso competere e non ho più l'età per sopravvivere alla doppietta, mi dispiace ma evito Jesu (andateci in saio).

Visto che ho il serbatoio della macchina ancora mezzo pieno posso dirigermi verso il remoto Magnolia per vedere questi Parts & Labor che conosco poco ma stuzzicano molto. Indizi: sono di Brooklyn, hanno collaborato col leader dei Battles, pubblicano per la Jagjaguwar, suonano gratis, hanno i tastieroni e il batterista che trinca da un grosso boccale (acc... non c'è più. Adesso ne hanno uno mezzo cinese - di solito con le bacchette ci sanno fare). E preferisco le brume di quella laguna nera che si chiama Idroscalo ai marciapiedi incrostati di goldoni usati di viale Monza. Insomma, stavolta non so cosa consigliarvi ma so benissimo cosa sconsigliarvi. Rovesciate quella cazzo di croce.

PARTS & LABOR + PSYCHO VOX
CIRCOLO MAGNOLIA (SEGRATE)
12 dicembre 2007
h. 22:30
ing. libero con tessera ARCI

martedì 11 dicembre 2007

Scritte & cartelli / 13

Lungo la temibile A3 Salerno-Reggio Calabria, all'altezza di Pontecagnano (Sa), si può vedere questo fabbricato. E' una scuola per parrucchieri. 3200 metri quadrati dotati delle più moderne tecnologie per la formazione dei professionisti dello shampoo e dei colpi di sole ("enorme salone per videoconferenze"). Da questa inquadratura non si nota nulla di strano, ma l'ingrandimento
rivela una disposizione logistica delle sedi quantomeno curiosa. Dopo riunioni litigiose e interminabili per decidere il posizionamento della succursale per il Sud Europa, un executive fresco di Harvard ha risolto brillantemente la questione lanciando una freccetta contro una cartina del Mediterraneo. Ci sono voluti due tiri, il primo aveva colpito uno scoglio al largo di Lampedusa, location che non ha convinto l'assemblea degli azionisti. Hanno anche altre due sedi, a Phoenix e a Dallas. Forse è il caso di ingrandire il cartello. Salerno caput mundi?

lunedì 10 dicembre 2007

Misteri del libero mercato

Prima di tutto bisogna capire come mai gli Enon (che per venire a suonare qui devono attraversare un oceano) hanno suonato gratis e i Mojomatics (che per venire qui devono attraversare solo mezza Padania) hanno voluto 8 Euro. Fatto sta che i primi hanno attirato trenta persone e i secondi centocinquanta. La logica vorrebbe che i Mojomatics fossero molto più bravi e celebri degli Enon, ma non è così. Sono bravi entrambi e la celebrità abita proprio da un'altra parte. Entra in gioco l'atteggiamento del pubblico italiano, che al contrario di quanto accade in qualunque altra nazione (al concerto si va soprattutto per la curiosità di vedere qualcosa di nuovo), preferisce andare sul sicuro e rivedere quello che già conosce. Over and over. Altrimenti non si spiegherebbe come fa Vasco a riempire gli stadi da più di vent'anni proponendo spettacoli patetici. I Mojomatics meritano tutto il rispetto e l'appoggio possibile, sanno spiegare ai giovincelli cos'è il rock'n'roll, sanno tenere il palco alla grande con una formazione e una strumentazione davvero minime, sono pure creativi riuscendo a mettere insieme il blues del delta col mod inglese alla Jam. Il batterista è come la 'ndrangheta ("una cosa piccola piccola, ma che tiene su tutto"). Però non riesco a spiegare il divario di spettatori se non con la poca voglia di mettere il naso fuori di casa al martedì.

sabato 8 dicembre 2007

Se ti senti triste...


...perchè oggi è la festa della Madonna, ho quello che fa per te. Rag For A Sad Day dei Mojomatics, canzone che ritengo molto appropriata in quanto questi due rocker vengono dal Veneto, terra che ha dato al mondo numerosi e convincenti sostenitori della natura suina della divinità. Sarebbe festa, ma siccome è sabato non conta e i lavoratori lo pigliano in culo ancora una volta. Lavoratori, non disperate, almeno suonano i Mojomatics: festa doppia. Ok, a Milano vengono a suonare 4 o 5 volte all'anno, curiosamente in concomitanza con le più popolari feste comandate. Quanti ce ne sono in Italia che suonano così? Ok, l'audio fa schifo ma vi garantisco che altri non ce ne sono. Approfittatene, finchè durano. Ok?

The Mojomatics
The Garage (Sesto S. Giovanni)
8 dicembre 2007
h. 21:30
ing. non si sa + tessera 5 €

giovedì 6 dicembre 2007

Remixodelica

La Kamchatka fino ad oggi era nota solo per essere un territorio del Risiko. Ma pare che ci siano dei pazzi che surfano nel mare di Bering. Molti litri di vodka vi eviteranno di affrontare l'acquisto di una muta invernale, per quanto riguarda la colonna sonora niente di meglio dei Нож Для Frau Müller. Tradotto: Messer Für Frau Müller, ovvero Un Coltello Per La Signora Müller, ovvero un side project dei Messer Chups, ovvero i Man... Or Astro-Man! di San Pietroburgo. Questa è una compilation in cui i Нож Для Frau Müller remixano se stessi utilizzando vari pseudonimi: ben pochi i contributi esterni. Il risultato è forse più adatto per surfare su un lago di sangue che sui gelidi mari artici. Da parte mia me ne frego e lo ascolto in poltrona.

Нож Для FRAU MÜLLER
REMIXODELICA
MOON MR 1125-2 (2005)
192kbps

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mercoledì 5 dicembre 2007

Edifici visibili dallo spazio

Indicato dalla freccia potete vedere l'ingresso del Garage di Sesto S.Giovanni fotografato dal versante orientale. Notare anche l'edicola che lo occulta a chi arriva dall'altro lato. Potrebbe benissimo fregiarsi del titolo di "Milan's best kept secret" perchè o sai dov'è o non lo troverai nemmeno se piangi. Per vedere l'ottimo concerto degli Enon si sono presentati in una trentina, probabilmente tutti inquilini del condominio che sovrasta il locale, gli unici che possono conoscerne esattamente l'ubicazione. Ingresso gratuito. Come tutti sanno, il modo migliore per riempire un locale è annunciare un ingresso a pagamento e non dire a nessuno che invece l'ingresso è gratuito. Cazzi degli organizzatori e meglio per il pubblico (apatico purtroppo, ma siamo a Milano, non a Salvador De Bahia), perchè se nel Garage ci sono più di trenta persone il concerto non si vede. Il palco è alto quattro centimetri e mezzo. Bando alle critiche, perchè il Garage è senza dubbio il posto più rock'n'roll della città. C'è il calcio balilla e al cesso si tira la catena come si faceva una volta.

Probabilmente ispirati dal mood scrauso della location, gli Enon non hanno fatto quello che mi aspettavo. Niente tastiere, solo chitarre, college rock 1986/88, ma sono io ignorante che non ho sentito il loro ultimo album dove hanno abbandonato quasi del tutto lo zucchero filato pop e vanno giù diretti di distorsione come se la SST non fosse mai morta. Revival, ma competente. La bassista giapponese ogni tanto tira la zappata o va fuori tempo, deve guardare il basso per capire dove mettere le mani (è così indie!), ma sappiamo tutti che è lì perchè femmina e giapponese, non perchè bassista. Schmersal invece spinge sui pedali che nemmeno Fausto Coppi sul Pordoi. Che bello sentire dei rocker che sanno ancora come si scrivono le canzoni (no, non ne sbagliano nemmeno una, e picchiano). Peccato che saper scrivere le canzoni (e picchiare) sia la cosa più fuori moda che esista.

martedì 4 dicembre 2007

Luoghi comuni dell'indie rock


Luogo comune n.1: avere una bassista femmina. Luogo comune n.2: se oltre ad essere femmina è pure giapponese e gli altri membri del gruppo non lo sono, la credibilità indie-pendente raggiunge valori vertiginosi. Gli Enon possono mettere la crocetta su entrambi i luoghi comuni ma non sono un gruppo di merda. Non fanno solo filastrocche carine come quella del video (vedi qui), non per niente il loro leader è tale John Schmersal che si è fatto le ossa in un gruppo che spaccava negli anni 90, i Brainiac, probabilmente i primi ad usare le tastierine di plastica in un'epoca in cui nell'indie rock andava di moda la formazione solo chitarre e se non avevi solo chitarre eri un ricchione. Dopo aver contribuito a sdoganare la tastiera presso il pubblico eterosessuale (escludendo il modello a tracolla), Schmersal fonda gli Enon, che non sarà un gruppo di importanza fondamentale ma, fregandosene di stili e tendenze, scrive canzoni che ti prendono all'amo, trasformandoti in un boccalone. Stasera in un locale che quando arrivo io si nasconde.

Enon
The Garage (Sesto S. Giovanni)
4 dicembre 2007
h. 21:30
ing. 10 € + tessera 5 €

lunedì 3 dicembre 2007

Ignoranza vs arte contemporanea / 3

Avevo lasciato in sospeso la mostra di arte contemporanea hindustana autentica®. Avete ancora più di un mese di tempo per buttare 6 euro nel cesso. Ecco un elefante realizzato in resina, forse dorme, forse è morto non si capisce, però è ben fatto, molto realistico (qui e qui altre immagini). Fin qui tutto normale. Peccato che l'elefante sia
completamente ricoperto di spermatozoi. La foto è mossa e fuori fuoco (non sono capace e credo fosse pure proibito fotografare - ci fanno i poster, con questa roba?), ma la forma di questi girini bianchi e scodinzolanti mi sembra inconfondibile. Ora mi chiedo quali fantasie sessuali alberghino nel cranio sottovuoto di questo "artista". Bisogna dire che gli elefanti in India hanno una vita movimentata. Ma se arrivi a praticare il bukkake elefantino devi essere veramente appezzi®.

sabato 1 dicembre 2007

Voodoo Suite

L'esotismo della giungla, pappagalli e puttane, grida ferine e bettole infime, liquori torcibudella e scommesse ai dadi, paludi inesplorate e marinai alcolizzati, galeotti evasi e tagliatori di teste del Mato Grosso, navi negriere e tamburi nella notte, Mister No contro l'Uomo Mascherato, Pantera Bionda contro gli adoratori dell'idolo cannibale, fiumi misteriosi e piante carnivore giganti, tarantole pelose e masticatori di foglie di coca. Cuore di tenebra. E' tutto qui dentro.

PÉREZ PRADO
VOODOO SUITE (PLUS SIX ALL-TIME GREATS)
RCA VICTOR LPM-1101 (1955)
96 kbps (mono)

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