sabato 31 marzo 2007

La serata si svolgerà stasera / 3

Gli Uffici Stampa non dormono mai.

· I profili ricercati sono i seguenti: PEPPE Addetto alle pulizie. 30-35, longilineo, sguardo profondo e folta capigliatura corvina.

· In un ambiente particolare familiare e bizzarro *** espone ritratti di maialine rosa dalle pettinature eccentriche. Proprio come se fossero appena uscite dal parrucchiere.

· Ciò nonostante il discorso musicale si discosta dal concetto di musica "ballabile" per quanto i tempi funk, nu-samba, swing o afro possano concedere una fruizione cinetica in una sonorità lounge.

· E’ finita l’epoca del buio a tutti i costi e della musica assordante, l’aria che si respira nel nuovo Privè e di gran lunga più accogliente, con comodi divani e un nuovissimo bar, uniti in una cornice festosa. Ampliato nella capienza, pronto ad ospitare eventi che susciteranno sicuramente l’interesse dei più sfrenati modaioli e Vip.

· giovedi 27 molto più tranquillo la festa che ho organizzato per i miei conoscenti, che in tutta sincerità devo dire che è gente bellissima.

venerdì 30 marzo 2007

Dio amplificatore!

morkobot
Spaccano.

mercoledì 28 marzo 2007

Domani è giovedì

Ci sono più pedali sul loro palco che al giro d'Italia. Due bassi e batteria, strumentali, belli tesi e rumorosi, noise, italiani, finalmente, per dio. Il video ("Zorgongollac") sembra filmato attraverso lo spesso fondo di un boccale da birra. Anzi, sono sicuro che è così.

Morkobot
Circolo Magnolia (Segrate)
29 marzo 2007
h. 22:30
ing. lib. con tessera ARCI

martedì 27 marzo 2007

La serata si svolgerà stasera / 2

La seconda puntata delle perle di saggezza dei comunicati stampa.

· E per ultimi, alle 22:30, arrivano i ***, tribute band che si è sempre distinta per la voce di ***, assolutamente indistinguibile da quella del leader dei Pearl Jam!

· una scenografia che riproduce una situazione caraibico/naturalistica: l'esterno rappresenta una foresta tropicale (stile King Kong...) introdotta da una fontana (reale) che stilla continuamente acqua, l'interno invece vuol ricordarci l'estate anche in pieno inverno, una bellissima spiaggia di sabbia bianca con palma a dimensione naturale, ci farà sognare...

· *** organizza questa serata per i non più giovanissimi, con splendidi valzer, tanghi e balli di gruppo, il tutto miscelato con sorprese a go go, sempre con classe, alternate a musica dance commerciale. Verso la mezzanotte arrivano insieme al piatto di pasta, o alla sangria, o alle altre sorprese organizzate, anche i ragazzi più giovani, che riscoprono il gusto di ballare chik to chik con una donna...

· ciao sono una ragazza che veniva spesso al *** e finalmente questa sera (dopo un anno!) tornero' e x l'occasione annuncio su questo forum che durante la serata (per festeggiare) daro' un lesboshow in pista, da qualche parte nel complice buio!!

· Ho sempre considerato Piazza Navona la mia piazza preferita di Roma certo forse anche del mondo, ma se la batte con Piazza del Campo a Siena tra la magia di Piazza del Campo alle sei di pomeriggio di un settembre qualsiasi e la fantasia di una Piazza Navona con le Bancherelle a Natale di notte be si è dura scegliere.

lunedì 26 marzo 2007

Appena sentita

Urlata da un fumatore fuori da un bar di fronte a casa mia: Hitler ha sbagliato, ma fino a un certo punto. Poco prima a un tg Andreotti ha detto: Quando sento parlare di coppia, io penso ai piccioni.

sabato 24 marzo 2007

Inca Taqui

Rituale precolombiano. Una Diamanda Galàs ante litteram. Dice di essere una principessa peruviana discendente degli Inca. Il nome da principessa ce l'ha: Zoila Augusta Emperatriz Chavarri del Castillo, in arte Yma Sumac. C'è anche chi dice che questa storia sia inventata, e che Yma Sumac non sia altro che un'americana qualunque che ha guardato il passaporto allo specchio (Amy Camus). Anche fosse una qualunque, qualunque non è la sua voce. Che insieme alle voci di corridoio, alimenta il mito. Latin-gothic-lounge, se fosse un termine passabile. E' del tutto estranea ai canoni musicali correnti e vi strappa il cuore con un olè. Era il 1953. Vietato pensare ai peggiori bar di Caracas.

YMA SUMAC & MOISES VIVANCO
INCA TAQUI
CAPITOL H-423 10" VINYL (1953)
96 kbps (mono)

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giovedì 22 marzo 2007

La serata si svolgerà stasera / 1

Facendo un lavoro nel quale ogni giorno si ricevono centinaia di email, inevitabilmente prima o poi si incappa nel vero anello di congiunzione fra l'uomo e la scimmia, finora ignorato dagli antropologi: l'Ufficio Stampa. Dell'Ufficio Stampa fanno parte dei preominidi che vengono retribuiti (in banane?) per redigere dei Comunicati Stampa. Sotto trovate alcuni estratti da questi preziosi documenti, testimonianza che prova al di là di ogni ragionevole dubbio le teorie evoluzioniste di Darwin. Vi assicuro che sono tutti veri e documentati. A volte occulterò dei nomi: le scimmie sono una specie protetta. Se riconoscete la vostra zampa, non tempestatemi di messaggi minatori, perchè non fareste altro che aggravare la vostra posizione. E poi allegri, che sono queste le cose che mi risollevano la giornata. Grazie di esistere.

· Se vieni, dimmelo che ti metto in lista «supervipstampagallididio» (tavolo riservato, polenta a volontà e sesso libero). Altrimenti, per i comuni mortali, l'ingresso con consumazione obbligatoria è 10 euro (senza tavolo e sesso libero).

· Voci di corridoio parlano di una ragazza nuda ricoperta di sola panna montata che circolerà sdraiata su un carrello, tipo torta umana.... ma non posso confermare!

· Non essendo li' personalmente, bisogna moltiplicare questa complessita' con le immagini che dovrebbero mediare tutto e il fatto che si trovano all'interno di un monitor; evidentemente il problema si complica e a poco servono i virtual tour 3D che sono ancora piu' compromessi fra illusione e cattiva coscienza.

· Sono alla ricerca di attori per un mio corto ambientato in un fast food: avrei bisogno di ricevere i curriculum e le foto sulla mail dalla quale ti scrivo. 1) 20-23 anni, bruna dai capelli corti, altezza media e corporatura esile, tratti del volto non molto marcati: una ragazza in progress, che non ha ancora trovato la sua identità. 2) 21-24 anni, sguardo pulito, bruno dal taglio non regolare, il classico studente universitario “alternativo”.

· Alla base della mia volontà di cambiamento c'è un forte impulso di conoscenza verso nuovi ambiti di applicazione per aumentare la mia professionalità nell’area creativa, migliorando così le mie prospettive di crescita e muovendomi inoltre verso una realtà aziendale moderna e stimolante. [da un curriculum vitae - ndr]

Attenzione: il meglio deve ancora venire.

domenica 18 marzo 2007

Musik von Harmonia

Una nave spaziale in PVC, provvista di manico ergonomico e in rotta di collisione con il sole. Ai comandi c'è il Barone di Münchhausen. La propulsione è psilocybinica. Insomma, ci sono tre tedeschi che fanno elettronica negli anni 70. Uno si chiama come un matematico settecentesco, primo teorizzatore di forme geometriche impossibili. Non per caso. Del krautrock questo è uno dei dischi più belli e vertiginosi.

HARMONIA
MUSIK VON HARMONIA
BRAIN RECORDS 1044 (1974)
192 kbps

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sabato 17 marzo 2007

Ieri sera: capelli a microfono

New wave/funk col negro davanti. Un tipo di line up che sta facendo proseliti tra le band più indie del pianeta. Mi vengono in mente i Bloc Party e i Jai-Alai Savant. Gli Eternals sono più bravi. Precisi e ricercati. Niente chitarra (sostituita da loop elettronici), batteria pestona e basso white funk. Si sono pure scusati per "aver suonato male", essendo la prima data del tour. A me non sembra. Nemmeno al resto del pubblico, scarso e contento. Quella dello scarso pubblico è una costante dei concerti che ho visto di recente, colpa del popolo bue? Colpa di certi locali milanesi che non hanno voglia di organizzare cose interessanti? Secondo i gestori del Jail ("la settimana scorsa abbiamo fatto i Tre Allegri Ragazzi Morti, c'era la fila di gente in strada") il popolo è bue. Mi associo.

venerdì 16 marzo 2007

E stasera è venerdì

E finisce il trittico di concerti interessanti di metà marzo. Questi hanno come frontman un altro negro (ex Trenchmouth), ed è tutto quanto ho da dire al riguardo.

The Eternals
Jail (Legnano)
16 marzo 2007
h. 22:30
ing. € 8 con tessera ACSI

Ieri sera

Sapere che il gallerista più alla moda di Milano è disposto a cacciare 200 Euro per un disco della moglie di Nels Cline (da me pagato 10 Euro), non ha prezzo. Vedere che un locale che sta al jazz quanto una serie tv sta al grande cinema non spegne le luci durante i concerti (come al cinema dell'oratorio nel 1976, per paura che gli adolescenti si tocchino), non ha prezzo. E soprattutto, vedere tre negri che sanno evocare i misteri della giungla nera, non ha prezzo. Hamid Drake ha l'agilità dell'animale selvatico, William Parker forse suona troppo e in maniera troppo complessa per lo stile di questo trio (ma si è riscattato alla grande nel secondo set) e Braxton... bè, è Braxton. Mastro soffiatore d'anima. Suo figlio dovrebbe tagliarsi i capelli e andare a lavorare.

giovedì 15 marzo 2007

Stasera è giovedì

Uno degli ultimi dinosauri del free jazz. Musica in via di estinzione. Prima o poi li saluto tutti con un see you. Anthony Braxton non ha ancora fatto le prove generali del funerale. Stasera è con Hamid Drake alla batteria (che di solito gira con Spaceways Inc.) e William Parker al contrabbasso (che invece frequenta John Zorn). Questi due suonano spesso insieme e dovrebbero essere una sezione ritmica di precisione chirurgica. Certo, non saranno come quelli del video (Braxton con Jack DeJohnette, Miroslav Vitous e Chick Corea, alle prese con Impressions di John Coltrane, Woodstock, tardi anni 60). Sul vecchio Braxton non garantisco, ma il carisma dovrebbe bastare. Il Braxton giovane invece fa questo e anche questo.

Anthony Braxton, William Parker & Hamid Drake
Blue Note (Mi) (*)
15 marzo 2007
h. 21:00
ing. € 20/16

(*) Sì, lo so, è un posto di merda. Per fortuna questo concerto non fa parte della programmazione ordinaria ma della rassegna Suoni & Visioni, quindi penso si potrà vedere il concerto in pace senza dover sopportare il pubblico di avvocati papponi che staziona smascellando in quella mensa per arrivisti che si chiama Blue Note.

Ieri sera: una band con gli stantuffi

I Deltahead sono steampunk. Abiti a metà fra il clown bianco e il damerino vittoriano, trombe da grammofono microfonate (per sporcare ulteriormente ciò che esce da un amplificatore antico), due grancasse all'unisono, chitarra dobro e contrabbasso per riprodurre un country blues coperto di ragnatele, eppure non canonico, pieno di riferimenti ai Black Sabbath e a Tom Waits. Con atteggiamento da circo, i due svedesi distribuiscono incensi accesi e orsetti di gomma (i primi potevano anche risparmiarseli, l'incenso fa schifo ed è la cosa meno metal che esista), e si dichiarano disposti a barattare cd per droga (non meglio specificata - laudano, I suppose). Tutto il loro armamentario e il fatto che suonino seduti, muovendosi a ritmo, mi ha fatto immaginare uno strano ibrido uomo-macchina. Ma sì, come secondo lavoro i Deltahead fanno il carillon di Geezer Butler. Pubblico poco, ma urlante. Bene.

martedì 13 marzo 2007

Domani è mercoledì

Spero che tengano o' bblues. Intanto un breve film horror. La canzone è dei Deltahead, il film no.

Deltahead
Circolo Magnolia (Mi)
14 marzo 2007
h. 22:00
gratis con tessera ARCI

lunedì 12 marzo 2007

3

L'ultimo album del progetto ambient-industrial di Justin K. Broadrick. Sembra di contare i cadaveri nell'inverno nucleare. Soluzione per il riscaldamento globale: butti due atomiche e hai la banchisa a Marrakech. Fall out.


FINAL
3
NEUROT RECORDINGS, 2006
192 kbps

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venerdì 9 marzo 2007

Date la palla a quell'uomo

mercoledì 7 marzo 2007

Lucifer rising


Arriva! Rifugiamoci in quella chiesetta!

Alice nel paese dei rincoglioniti

Devo attivare una linea telefonica con connessione ADSL. Con Alice posso farlo tramite Internet. Secondo il loro sito, essendo nuovo abbonato, ho diritto a un modem wi-fi allo stesso prezzo del modem normale. Benissimo, dico io. Dopo pochi giorni ricevo il modem a casa. Cazzo, come sono efficienti. Peccato che sia il modem sbagliato, è un comune modem ethernet/usb. Richiamo il 187 per far presente il problema e mi dicono che basta andare in un qualunque negozio Punto 187 e me lo sostituiscono con quello che voglio io. Finalmente un servizio che funziona, ho un Punto 187 a 20 metri da casa. Naturalmente al Punto 187 mi dicono che mi hanno dato un'informazione sbagliata, devo rivolgermi alla sede centrale di tutti i Punti 187 della provincia che si trova per fortuna in un posto abbastanza comodo per me. Ci vado e dopo tre quarti d'ora di fila mi dicono che loro "non possono sostituire i modem ma solo rituirare quelli che non funzionano, poi richiama il 187 e se ne fa mandare un altro". "Guardi che al 187 mi hanno detto che voi lo sostituite". "No, non è vero, provi a chiamare e glielo diranno". Chiamo. Rispiego tutta la faccenda per la quarta volta e stavolta l'operatrice mi conferma la versione dello sportellista del negozio. "Allora, già che ci siamo, io le ordino subito il modem wi-fi e restituisco questo al vostro negozio". "No, non si può, la sua linea non è ancora registrata". "Come non è ancora registrata? Funziona". Eh, ma per la registrazione ci vuole del tempo, e se la linea non è registrata non si può intervenire per modificare le specifiche. Provi a richiamare tra tre o quattro giorni". "Tre giorni o quattro giorni?". "Tre o quattro, più o meno". A questo punto un bravo sceneggiatore taglierebbe la scena giustificandosi con queste parole: "L'azione si svolge nel ventunesimo secolo, in un paese che dovrebbe essere tra i più tecnologicamente avanzati del mondo, non nel Congo Belga del 1912". Invece. La teleoperatrice è pure gentile. "Guardi, il cambio potrei farglielo io a mano, ma poi dovrebbe comunque richiamarmi e non è detto che le risponda io, e potrei ammalarmi, o andare in ferie, e poi sarebbe contro il regolamento interno intervenire su una linea che non risulta ancora registrata". Contro il regolamento interno. Sono preda del regolamento interno. E di un'operatrice che potrebbe ammalarsi o andare in ferie. Potrebbe anche morire colpita da un suicida che si butta dalla finestra, il Vesuvio potrebbe esplodere o potrebbero arrivare gli alieni e bloccare tutte le comunicazioni via etere con un campo magnetico. Sono sicuro che non ci vorranno "tre o quattro giorni", ma "poche dozzine di mezzi mesi". Sono sicuro che continua.

Comunque oggi è un bel giorno, perchè il centro di Milano è pieno di scozzesi. Ne ho appena visto uno, in kilt e torso nudo (pioviggina e ci sono 11 gradi), in testa una cuffia di plastica per la doccia. Così non si bagna.

martedì 6 marzo 2007

Teenage Mojo Workout

Se n'è accorto recentemente Quentin Tarantino che le ha volute in Kill Bill, ma questo trio garage rock giapponese femminile (esiste al mondo qualcosa di più pop di un trio garage rock giapponese femminile?) spacca il culo dal 1986. Teenage Mojo Workout è il loro ultimo vero album, dopo hanno pubblicato solo un paio di raccolte di vecchi singoli. Metà cover e metà originali, suonano da spavento e non sono nemmeno così revivaliste come il genere lascerebbe supporre, la follia noise nipponica è dietro l'angolo. E non sono nemmeno così pop come il look lascerebbe supporre, l'incoscienza punk è dietro l'angolo. E non sono nemmeno così nipponiche come gli occhi a mandorla lascerebbero supporre, gli Stooges sono dietro l'angolo, e le spiano sperando che si spoglino. E non sono nemmeno così violente come tutto quello che ho detto finora, perchè dietro l'angolo c'è pure Ray Charles (che fa, annusa?).

THE 5.6.7.8'S
TEENAGE MOJO WORKOUT
TIMEBOMB RECORDS, 2002
VBR

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lunedì 5 marzo 2007

Tre film tre

Visti nel weekend. In ordine di gradimento.

1) A Scanner Darkly, di Richard Linklater. Film geniale. Per la tecnica realizzativa, prima girato come un film “normale”, poi ridisegnato con vena grafica straordinaria (tra Moebius e Grand Theft Auto), fotogramma per fotogramma, può già essere considerato pietra miliare. Se poi la sceneggiatura è la trasposizione cinematografica di uno tra i migliori romanzi di Philip K. Dick (Filippo Cazzo?) si rasenta il capolavoro. Il primo cartone animato in cui si può parlare di “interpretazione”. Gli attori sono disegnati ma recitano come in un film normale, il risultato è straniante. Bravo Keanu Reeves, ancora meglio Robert Downey Jr. nella parte del paranoico irrecuperabile. Il fatto che una produzione indipendente, o quasi, sia riuscita a radunare interpreti di tale fama (ci sono anche Wynona Ryder e Woody Harrelson) la dice lunga sulla bontà del progetto. D'altronde il cartone animato mi sembra l'unico modo per poter rendere in maniera plausibile le tute disindividuanti, non ci sono effetti speciali che tengano. Secondo me, il miglior film del 2006.

2) Little Miss Sunshine, di Jonathan Dayton e Valerie Faris. Famiglia eccentrica e dilaniata da incomprensioni insanabili si riconcilia una volta alle prese con le difficoltà di un viaggio on the road da Armata Brancaleone. Volemose bene. Film che vorrebbe essere underground, ma ormai questo underground è più realista del re. Praticamente identico ai Tenenbaum e a Transamerica, fa il verso a un modo di fare cinema carino e stantio, buonista da far schifo, e, se proprio bisogna ritrarre la famiglia americana non del tutto conforme, una megaproduzione come La Famiglia Addams è molto ma molto più caustica. Inoltre, il personaggio più divertente (il nonno, interpretato da Alan Arkin) viene fatto morire a metà film. Basta però questo personaggio per far raggiungere una sufficienza stiracchiata a Little Miss Sunshine.

3) Black Dahlia, di Brian De Palma. De Palma non fa un bel film da 23 anni (“Omicidio a Luci Rosse”, 1984). Ah no, c'è Carlito's Way del 1993, ma è sommerso da un mare magnum di cazzate. L'ultima in ordine di tempo è Black Dahlia. Ovvero come trasformare un romanzo contorto, non convenzionale, straordinario nel riuscire a ricreare l'atmosfera completamente marcia della Hollywood dell'immediato dopoguerra in una storiella lineare, patinata, riassunta malissimo e incomprensibile a chi non ha letto il libro. Film buono per mettere in mostra due attorucoli ben pettinati e lo sguardo bovino di Scarlett Johansson. Mi chiedo come James Ellroy abbia potuto approvare una trasposizione così convenzionale del suo romanzo. D'altronde lo sceneggiatore ha scritto solo “La guerra dei mondi” per Spielberg e, tra le note biografiche di IMDB, scopro che la sua sceneggiatura di Black Dahlia era stata scartata anni fa da David Fincher (uno che al giorno d'oggi ne capisce più di De Palma). Stessa sorte subì una sceneggiatura preparata per “Guida Galattica per Autostoppisti”. Tra gli attori si salva solo Fiona Shaw nella parte della vecchia pazza, ma è poco più di un cameo. Soporifero.

sabato 3 marzo 2007

Are You Ready for an Organ Solo?

Quintron sa creare un’atmosfera stranissima. E’ rock’n’roll, è musica sexy e sporca da spogliarello, è divertente, però ha sempre quella piega inquietante, misteriosa, quella che ha fatto la fortuna di un cineasta come David Lynch. Questo è tanto più vero quanto si scava a ritroso nella sua discografia, questo Are You Ready for an Organ Solo? non è assolutamente un brutto disco ma è un po’ derivativo, per scelta, mentre prima il suo sound era assolutamente unico. Certo, nel 2003 mollare la furia voodoo in cambio di Jon Spencer qualcosa avrà pagato. Non tanto però. Resta sempre un marchio di fabbrica, un’aura da party maligno, topless e droga, supervixen tatuate, roba che negli anni 50 ti sbatteva dritto in galera. Organo Hammond, Drum Buddy e voci (quella femminile è di Miss Pussycat, moglie e burattinaia). E basta. Parte la disco-funk: se non vi viene voglia di ballare (Miniature Breakdown), se non vi viene voglia di strusciarvi contro un essere umano che vi piace (I’m not Busy) significa che siete già morti. Quintron è un tedesco dell’Est scappato a New Orleans ai tempi della DDR. Possiede un locale, la Spellcaster Lodge, distrutta dall'uragano e recentemente ricostruita e ri-inaugurata. Qui invece posa nel cortile di casa sua nel dopo-Katrina. E non fa una piega. Prima o poi i suoi dischi ve li regalo tutti.

QUINTRON
ARE YOU READY FOR AN ORGAN SOLO?
31G RECORDS, 2003
320 kbps

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venerdì 2 marzo 2007

Ieri sera

Kill The Vultures in formazione da camera (duo) con un solo cantante (quando sono al completo ne hanno tre, ovviamente con un ventaglio di sonorità molto più ampio). Comunque bravo e in grado di trasmettere parecchio calore blues (simil-blues). In scaletta anche una poesia dedicata a George W. Bush (non credo "dedicata" nella comune accezione del termine). Peccato che la loro performance sia stata penalizzata da un paio di accadimenti. Il locale, più che nuovo e minuscolo, non ha nulla alle pareti che possa assorbire il suono, e si è quindi creato l'effetto eco da tazza del cesso. L'impianto è ignobile. E ha trasformato i loro drones granulosi e intrisi di jazz in interminabili sgommate sulla ghiaia. Molti brani erano riconoscibili solo per le armonie vocali, e non so cosa abbia pensato chi non li aveva mai sentiti. Insomma, non ne sono usciti molto bene, anche se non per colpa loro. Appaiono più lontani stilisticamente dall'hip hop di quanto avevo previsto, e secondo me è un bene. Dulcis in fundo: arrivano i miei amici, proibiscono il bis e si esibiscono nel numero della multa. Sono stati ovviamente chiamati dagli inquilini del soprastante condominio, che non hanno nemmeno tutti i torti (sfido chiunque a sentire del noise che ti filtra dal pavimento quando vuoi dormire). Ma perchè la multa non diventa risarcimento per i vicini importunati? No, se la tengono gli sbirri di seconda categoria. Il "disturbo della quiete pubblica" diventa ulteriore fonte di furto a favore dello stato. Dovete morire dolorosamente, politici, vigili, tutti quanti.

giovedì 1 marzo 2007

Stasera

Dimenticate ciò che sapete dell'hip hop, perchè i Kill The Vultures sono diversi. Rappano, sì, ma sono più attenti a raccontare storie che a sfoderare rime. I beat li hanno, ma sembrano fatti con bidoni e scatolame. Campionano, ma solo dischi rigati di jazz antico. Lo scratch, le puttane, le catene d'oro non esistono. Tantomeno le pretese intellettuali o politiche. C'è poesia, c'è notte, c'è alcool. E un'attitudine primitiva, spesso ispida e rude, come se il rap l'avessero inventato loro, partendo dal jazz, dal blues, dai rumori che si sentono giù in strada (non è vero, ma meritano). Questo concerto è interessante anche per un altro motivo: a vedere questo genere di cose (un altro esempio: Dälek, ancora più industriali e monocordi dei Vultures) i b-boys all’italiana non vengono. Quanto sono patetici i b-boys all’italiana. Quelli che gesticolano come gli spastici e si salutano facendo i giochini con le mani come i negri. Quelli che si arrampicano sugli specchi per costruire rime dalla comicità involontaria, col berretto di lana con su scritto “criminal” calato a mezza palpebra, la testa un po’ piegata, bocca truce e braccia conserte. Quelli che parlano di “quartiere” (i più audaci, di “ghetto”). Consultate il grande Bucknasty per un assortimento vasto ed esilarante di rapper di mammà – questo ad esempio mi fa sganasciare! Poi vai a vedere il negro vero (l’ultimo che mi è capitato è Aloe Blacc) e di tutte le zarrate che fanno i minchioni nostrani neanche l’ombra! Anche i Kill The Vultures, che ce l’hanno il ghetto a casa loro, non ne parlano! No, raga, non è cosa. La vostra kru non è di Minneapolis. Non ce l’avete nel dna. Il mio amico LaLonde non vi prenderebbe nemmeno per pulire il cesso. E se foste davvero di posti come Scampia o il quartiere Zen non vi fareste belli con l’hip hop. Vorreste essere come Carmelo Zappulla.

KILL THE VULTURES
Funhouse (Mi)
1 marzo 2007
h. 21:00
ing. € 10 con tessera ARCI

Cosce rubate al gangbanging

Le petizioni online non servono a niente se non come valvola di sfogo per far sbollire l'indignazione, comunque ho ricevuto questo da BitBooking e mi sembra meritevole di attenzione. Il solo nominare la "manifestazione canora" mi fa venire l'orticaria.

Firmate questa petizione. Contro i compensi stellari elargiti dalla RAI televisione di stato nonostante il tetto di 272.000 euro previsto dalla Finanziaria. Nella stessa finanziaria vengono considerate "ricche" famiglie con reddito annuale superiore a 40.000 euro. Per mesi si è parlato solo di questo ed è stato chiesto agli italiani di stringere la cinghia "per il bene del paese". Adesso il ministro Nicolais firma una circolare che consente a Michelle Hunziker di essere retribuita 1.000.000 (un milione) di euro (escluse telepromozioni) per il duro lavoro che dovrà sostenere per una settimana (!), e 750.000 (sempre telepromozioni escluse) a Pippo Baudo per avere lavorato duramente per circa 6 mesi all'allestimento del carrozzone sanre*ese. Quanti italiani avrebbero preso volentieri il posto di Baudo e Hunziker per quei "miseri" 272.000 euro, cifra giudicata irrisoria dallo stesso governo che tassa mostruosamente tutti gli italiani dal reddito normale? Con che coraggio questi personaggi si presenteranno sorridendo dai teleschermi? Perchè le leggi NON sono uguali per tutti? Anche negli anni scorsi, è vero, c'erano cifre simili, ma proprio per questo era stato pensato, giustamente, questo tetto. Sarebbe stato segno di grande coerenza tener fede a quanto scritto in una legge dello stato, senza piegarsi alle regole del mercato televisivo. Baudo ci sarebbe stato comunque, ha dichiarato in una intervista che lui il festival lo farebbe anche gratis. Per quanto riguarda la Hunziker....se avesse detto "no grazie" avrebbe fatto solo una figura meschina e non credo che in Rai non ci sia un'altra ragazza carina e spigliata pronta a prendere il suo posto.
La coerenza del governo sarebbe stata senz'altro da ammirare.


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